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Trilussa storia d’amore e di poesia, come finisce

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Ieri è andata in onda la seconda e ultima puntata della mini serie “Trilussa storia d’amore e di poesia” con Michele Placido nei panni del grande poeta, purtroppo la fiction è finita troppo presto, lasciandoci il desidero di vederne ancora. Per chi di voi se l’è persa o vuole rivivere i momenti più belli della storia, di seguito trovate il riassunto della puntata di ieri.

Trilussa se la cava con Mussolini: firma il suo libro di fiabe per il figlio del Duce e gli promette  di no parlare più di politica in pubblico. Ritornato alla sua vita di sempre,  per calmare i creditori, Trilussa partecipa a un filmaccio dove si ritrova davanti proprio Giselda.

Ma stavolta il poeta decide di farla diventare davvero un’attrice: molla il film e mette su uno spettacolo solo per lei,  chiedendo a tutti i suoi amici di dargli una mano:  Odette l’ex mannequin, la ballerina etiope Nouma e il pianista cieco Marcello. E con la regia di Trilussa Giselda riesce addirittura a tirare fuori del talento.

Nel frattempo i fascisti stanno sempre più con il fiato sul collo ad Arturo e al suo gruppo, anche perché Carlacci vuole avere Giselda, che è divisa tra l’attrazione per il giovane Arturo e il nuovo sentimento che prova per il suo mentore Trilussa.

E un giorno la ragazza si confessa con Rosa, Arturo le ascolta e immagina che Giselda non lo ami più. Decide quindi di fare un’azione folle e disperata contro il regime: riempire di volantini antifascisti un’inaugurazione a cui parteciperà Mussolini.

Carlacci lo scopre e lo incastra, arrestandolo e mettendogli una pistola in tasca per poi accusarlo di attentato al Duce. Arturo finisce in carcere dove attende di essere condannato a morte.

Trilussa chiede aiuto al Papa Pio XI per liberare il ragazzo mentre Giselda va a implorare Carlacci, che ha la sua occasione per avere la ragazza: propone a Giselda di concedersi a lui, in cambio lui farà scappare Arturo. Anche se in verità il suo piano è  quello di ucciderlo e avere la ragazza finalmente solo per se.

Trilussa cerca di organizzare la fuga dei due amanti e di evitare che la ragazza si conceda a Carlacci, ma l’unico modo è quello di perdere volutamente la sua scommessa.

Giselda non vuole lasciare Trilussa e gli confessa di amarlo da sempre, ma il poeta le dice che lui non l’ha mai amata, in realtà solo per farla fuggire in Francia con Arturo e quindi salvarla. La sera della primo dello spettacolo che Trilussa aveva scritto per lei  Giselda lascia piangendo il teatro dove non debutterà, ma dove Trilussa invece sta facendo lui uno spettacolo per distrarre la milizia fascista.

Carlacci corre alla stazione per arrestare gli amanti, traditi da Marisa Mars invidiosa da sempre della ragazza, ma quella era una falsa pista orchestrata ad arte. I ragazzi infatti sono fuggiti sulla macchina del conte e sono al sicuro oltre confine.

La storia finisce nel 1951, quando, dopo la morte del poeta Rosa cerca di comprare a un’asta uno dei busti che avevano a casa, al quale lei era particolarmente affezionata e con il quale lei di solito dialogava, ma alla fine le viene soffiato da una ricca donna. Rosa se ne va sconsolata quando viene raggiunta dalla donna, che è in realtà Giselda, oggi diventata una famosissima diva, lei ha comprato il busto proprio per Rosa, l’unica donna che ha sempre amato Trilussa.

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