Micaela Ramazzotti, che presto vedremo nella fiction Un matrimonio, parla della sua unione con il regista Paolo Virzì e del secondo figlio che sta per arrivare e di cui ha preferito non sapere il sesso perchè ama le sorprese.L’attrice, in un’intervista al settimanale A, rivela che fare la mamma è sempre stato il suo sogno:
Ho sempre voluto dei figli. Ci pensavo già a 18-19 anni. Prima che diventare attrice, volevo diventare mamma. Ma non mi era mai capitata l’occasione.
Appena l’ho visto ho sentito una grande energia, una grande carica, è stato sorprendente. Poi ci siamo conosciuti piano piano. Volevamo le stesse cose. L’idea del matrimonio mi piace da sempre. Sposarsi può dare la svolta a una coppia. E poi il matrimonio è erotico… Sì: dire “mio marito”, “mia moglie”, la fede al dito… Non è vero che il matrimonio sia la tomba del sesso. Dell’amore. Quando io e mio marito ci rivediamo dopo qualche giorno, ci facciamo sempre un regalo. E continueremo a farlo anche tra 20 anni. Il matrimonio ti cambia la vita: crea un legame in più.
Micaela racconta di aver conosciuto il marito sul set:
Ero a Londra quando i miei agenti mi hanno chiamato per il film di Tavarelli Non prendere impegni questa sera. Ma non avevo i soldi per salire subito su un aereo e andare al provino… Fortunatamente il film è slittato di sei mesi, io sono tornata in Italia e mi sono presentata… Il provino è andato bene. E quel film mi ha fatto conoscere Paolo. Carlo, suo fratello, vide il film a un festival e disse: “Brava questa attrice, secondo me è giusta per il ruolo di Sonia in Tutta la vita davanti”. Paolo mi convocò, il provino andò benissimo. Doveva capitare. Penso che la vita sia quasi tutta questione di culo. Sì, di fortuna. Io ne ho avuta. E ringrazio. La gavetta conta tanto perché il successo, quando arriva, ti coglie impreparata. Impaurita.
L’attrice pensa che se non avesse conosciuto suo marito la sua vita sarebbe stata diversa:
Forse sarei a Londra a fare la madonnara sui marciapiedi. Prima pensavo: sarò single a vita, alcolizzata e con dieci cani. Pensavo a questo. Invece, poi…”