Arriverà su Rai1 il 10 maggio la fiction dedicata a Felicia Impastato, madre di Peppino – il giornalista ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 – che del figlio ha raccolto l’eredità lottando per oltre vent’anni per ottenere giustizia.
Una fiction alla quale ha collaborato Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che oggi dalle colonne di Repubblica confessa di essere stato tentato dall’idea di diffidare la Rai dal trasmettere il film, per lo “sconcerto” legato alla partecipazione di Riina jr a Porta a porta. Un proposito però accantonato, nella convinzione che storie come quelle di Felicia Impastato, di Peppino e anche “dei figli delle mafie, che hanno fatto la scelta coraggiosa di rinnegare i loro stessi padri”, meritino di “essere raccontate”. “Capisco la posizione di Giovanni e in parte la condivido – commenta Matteo Levi, produttore della fiction con la 11 Marzo Film – e sono convinto che la sua presa di posizione obbligherà sia noi sia la Rai a dare a questo prodotto il risalto e la visibilità che merita, tanto più in un questo momento”.
Sulla controversa ospitata del figlio del boss Riina nel salotto di Bruno Vespa, “ognuno ha fatto e farà le proprie valutazioni – aggiunge Levi – ma ci tengo a sottolineare che la Rai e Rai Fiction hanno sempre dedicato la massima attenzione alla legalità e alla lotta contro la mafia: basti pensare alla fiction su Lea Garofalo, a quella dedicata a Boris Giuliano prevista sempre a maggio. Da parte nostra, abbiamo scelto di mettere al centro dell’attenzione la figura di Felicia, che dopo la morte del figlio ha fatto della ricerca della giustizia la sua unica ragione di vita, diventando lei stessa un punto di riferimento della cultura antimafia”. Dopo il film I cento passi di Marco Tullio Giordana, la fiction – scritta da Monica Zappelli e Diego De Silva, diretta da Gianfranco Albano e interpretata da Lunetta Savino – prende le mosse “dalla morte di Peppino, ponendo in primo piano l’impegno della madre e dello stesso fratello Giovanni. E’ un’operazione nobile, in linea con quella Rai che, come sottolinea anche il dg Campo Dall’Orto, non rincorre l’audience ma è sensibile ai temi importanti”.