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Il tredicesimo apostolo, Mons. Vincenzo Paglia: “Una fiction che piace anche alla chiesa”

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Mons. Vincenzo Paglia ha rilasciato un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, esponendo la sua opinione riguardo Il tredicesimo apostolo – Il prescelto, la fiction di Canale 5 sul rapporto tra ragione e fede, che sta registrando ascolti stellari. Mons. Paglia ha ammesso che la fiction è molto apprezzata anche dalla Chiesa.

Mons. Paglia cerca di spiegare, dal suo punto di vista, il successo della fiction:

In una società che ci abitua a ripiegarci su noi stessi o a dare un primato assoluto a ciò che è materiale, è facile che esploda anche il bisogno di un “oltre”.  In verità, l’andare oltre se stesso è congenita al cristianesimo e alla stessa dimensione umana. Quell’oltre è la ragione dell’esistenza e anche la sostanza della felicità. Da soli, senza l’oltre, si sta male. 

Mons. Paglia ribadisce l’importanza di trattare questi temi:

E’ molto importante che si parli di questo tema con intelligenza. Altrimenti si è portati ad essere creduloni e ad accettare qualsiasi notizia miracolistica. E’ importante che l’argomento venga dibattuto per evitare i due opposti: fideismo o razionalismo.

Ne Il tredicesimo apostolo, si parla anche di esorcismi, possessioni e reincarnazione. Ecco cosa ne pensa il Mons. Vincenzo Paglia:

La presenza del male è materia e spirito. Per i credenti, il principe del male è il diavolo. La lotta contro questo spirito maligno deve essere risoluta. Bisogna abituarsi a rinunciare all’egoismo o ricorrere all’esorcismo. La reincarnazione, invece, è un bisogno dell’uomo che non vuole perdere i propri cari. La fede cristiana offre una straordinaria risposta: la vita eterna dopo la morte.

Mons. Paglia aggiunge:

C’è urgente bisogno che si risvegli la fede. Dobbiamo riportare Gesù al centro della nostra vita. E’ tempo che i sacerdoti diventino fontane di amore che riescono a dissetare i cuori. La grande sfida è che tutti siano felici. Non c’è pace tra le nazioni senza pace tra le religioni.

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