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Il Clan dei Camorristi, Stefano Accorsi: “Nella fiction non viene esaltata la camorra”

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Domani 25 gennaio andrà in onda in prima serata su Canale 5 Il clan dei camorristi, la nuova fiction sulla mafia prodotta da Taodue con protagonisti Stefano Accorsi e Giuseppe Zeno, rispettivamente nei panni di un magistrato e di un boss della camorra.

Come in tutte le fiction sulla mafia, anche per questa non sono mancate le polemiche, prima fra tutte quella che accusa questo genere di serie tv, di esaltare tali organizzazioni criminali. Stefano Accorsi, però, non ci sta, e in un’intervista al quotidiano “Il Giornale” replica:

Francamente non capisco cosa ci si da scaldarsi tanto. Io ho accettato questa serie proprio perché nella sceneggiatura sia la camorra che la legge sono raccontati senza retorica, senza idealizzazioni. Tutti i fatti descritti sono reali, tratti dalla cronaca. Magari un po’ romanzati, questa è una fiction. Ma mai mitizzati.

Sempre nell’intervista, Stefano Accorsi racconta di essersi consultato con il magistrato Cantone che arresto il camorrista “Sandokan”, per interpretare al meglio il “suo” giudice Esposito, per poterne restituire un ritratto umano e reale ne Il clan dei camorristi, e riguardo alle proteste degli abitanti e della municipalità di Scampia sulle riprese di film che riguardano mafia e camorra dice:

Ci sono tante fiction che raccontano gli aspetti belli della vita. Proprio a Scampia non ne gireranno una su Pino Maddaloni, il campione olimpico proveniente da quel quartiere? Ecco: si parla del bello e del brutto.

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