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Furore – Il vento della speranza, riassunto della prima puntata

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Nonostante le polemiche, “Furore – Il vento della speranza” è riuscita ad ottenere un grande successo di pubblico: la prima puntata andata in onda il 14 maggio ha infatti totalizzato più di 4 milioni di telespettatori, riuscendo a raggiungere il 17, 38 % di share.

Forse sono state proprio le polemiche ad attirare un così grande numero di telespettatori per la prima puntata di questa nuova fiction Mediaset: se ve la siete persa, di seguito trovate un piccolo riassunto del primo episodio di “Furore – Il vento della speranza”.

Furore – Il vento della speranza, riassunto della prima puntata

Dopo la Guerra in Sicilia c’è solo distruzione e povertà. Per questo molte famiglie decidono di lasciare l’isola alla ricerca di fortuna e lavoro al nord. Anche la famiglia Licata lo farà, dopo che il figlio più piccolo muore di una grave malattia cardiaca.

Così si mettono in viaggio, Vito, Saruzzo e Rosa, insieme alla madre Crocefissa, destinazione Novi Ligure, dove ad attenderli c’è uno degli zii già da tempo trasferitosi in Liguria. Durante il viaggio verso la Liguria, Vito conosce Orchidea, una prostituta che lo aiuta a nascondersi dalla polizia con la quale passa una intensa notte di passione.

La vita al nord si rivela subito essere molto dura, non solo per le precarie condizioni economiche ma soprattutto per l’ostilità della popolazione nei confronti dei ‘terroni’. Vito e Saruzzo riescono comunque a trovare un lavoro: ad assumerli è il commendator Rino Schivo, che li farà lavorare nel cantiere edile diretto proprio da loro zio Mario.

Quando una mattina Vito accompagna la sorellina Rosa a scuola, si accorge che la sua maestra è Orchidea, che però in città si fa chiamare Concetta: la ragazza sta per convolare a nozze con Pietro (Antonio Grosso), ma ha anche una relazione con il commendatore, che, a sua volta, è sposato con Sofia, dalla quale ha avuto due figlie.

Nel cantiere il lavoro è duro e senza alcuna tutela: un operaio si infortuna e sua sorella Irma cerca di convincerlo a denunciare il fatto alle autorità. Ad intervenire sarà proprio lo zio Mario, spinto da Schivo, che, con l’intenzione di spaventarlo, spara al ragazzo e lo uccide. Per evitare che le colpe ricadano su di lui, il commendator Schivo costringe Concetta ad aiutarlo a nascondere l’arma del delitto.

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