A differenza di Beppe Fiorello, che ha annunciato una campagna contro le repliche, Flavio Insinna non è infastidito dal fatto di essere stato riproposto quest’estate in tutte le salse e a tutte le ore (Don Matteo nel primo pomeriggio di Raiuno, Cotti e mangiati nell’access di Raitre, Ho sposato uno sbirro in prima serata su Raiuno). L’attore a Tv Sorrisi e Canzoni spiega:
Certo, da un lati c’è la paura che la gente ti possa odiare. Il pubblico non è tenuto a sapere con che criteri vengono fatti i palinsesti, qualcuno potrebbe pensare che sei tu a chiedere di andare in onda in continuazione. D’altra parte, per, c’è la soddisfazione di vedere il tuo lavoro che resiste negli anni. Su Don Matteo non c’è nemmeno bisogno di commentari: è come mandare in replica le partite del Barcellona, solo Montalbano riesce a fare meglio al secondo o al terzo passaggio. Per lo “Sbirro”, invece, il discorso è un po’ diverso: è una soddisfazione tutta mia personale, la dimostrazione che se lavori bene i risultati pagano. Poi sono convinto che a volte la gente neanche si rende bene conto se sei tu o un altro. Le serie su poliziotti e carabinieri sono talmente tante che è facile sbagliarsi. Spero solo di non essere mai confuso con il commissario Rex!
Il problema secondo Insinna, che attualmente è impegnato nella stesura di un libro, è un altro:
Scherzi a parte, quello che può darmi fastidio non è essere replicato in estate, ma ritrovarmi, come è successo, contemporaneamente in onda con il film Eroi per caso su Raiuno e La Corrida su Canale 5. Lì si che la gente può pensare che sei matto.