Ricky Tognazzi, regista e interprete della fiction dedicata a Enzo Tortora, Applausi e sputi – Le due vite di Enzo Tortora, per rispondere alle critiche e alle polemiche sollevate dalle figlie del conduttore, Silvia e Gaia, ha riportato su Il Corriere della Sera alcuni passi di una lettera che inviò proprio a Silvia circa un anno fa. A dimostrazione che l’intento non è assolutamente quello di tradire la memoria di Tortora. Nella missiva Tognazzi racconta che praticamente nessuno ricordava le battaglie che il conduttore di Portobello condusse per migliorare la vita dei detenuti in carcere:
Davanti a questa memoria fragile mi sono reso conto che con questo film avrei potuto riportare alla luce aspetti di quella vicenda. Vorrei raccontare una storia in cui il destino si è alleato con un potere criminale tra i più spietati che il nostro Paese abbia mai dovuto fronteggiare: la camorra. Vorrei raccontare un uomo baciato dal successo, che precipita improvvisamente nell’inferno dell’infamia.
Tognazzi si rivolgeva poi direttamente a Silvia Tortora:
Ti chiedo se vuoi aiutarmi a raccontare questa storia, prestarmi il tuo sguardo per guardare meglio a quella vicenda, dare voce ai tuoi sentimenti per riempire le anime dei personaggi che mi appresto a mettere in scena, aiutarmi in poche parole… a rendere giustizia ancora una volta a tuo padre. Con affetto e stima.