Ieri è andata in onda la terza puntata della nuova serie del Commissario Montalbano, per chi di voi l’avesse persa, ecco il riassunto:
Montalbano (Luca Zingaretti), il giorno del suo compleanno, sbatte in cella un pirata della strada, Giovanni Strangio. Questo è il figlio scapestrato del presidente della Provincia di Montelusa, e Montalbano capisce subito che sarà un problema.
Lo stesso giorno, Guido Nicotra, denuncia un furto avvenuto nel supermercato di cui è direttore. Anche in questo caso, Montalbano si rende conto che la faccenda non sarà semplice, perché il supermercato è notoriamente sotto il controllo della famiglia dei Cuffaro. Il presidente del consiglio d’amministrazione, è l’onorevole Mongibello, avvocato di fiducia della famiglia.
Le cose si complicano ancora di più quando il direttore Nicotra si suicida, impiccandosi nel suo ufficio. Per l’opinione pubblica, e per l’onorevole Mongibello, la responsabilità è di Montalbano e di Augello (Cesare Bocci), che hanno interrogato in modo molto troppo duro Nicotra accusandolo di essere complice dei ladri.
Montalbano scopre presto che Nicotra non si è suicidato, ma è stato ucciso. Solo che non può seguire questa pista perché anche il dottor Pasquano ha paura di diffondere i risultati dei suoi esami, che confermerebbero l’omicidio. La mafia, se si allea con la politica, fa davvero paura. Montalbano quindi ricorre a metodi molto poco ortodossi per incastrare gli assassini di Nicotra.
E alla stessa maniera deve muoversi per trovare l’assassino di Mariangela Carlesimo, la fidanzata di Giovanni Strangio, una bellissima ragazza di vent’anni trovata accoltellata in casa del giovane figlio del presidente della Provincia.
Per risolvere questi due casi, Montalbano fa qualcosa che non ha mai fatto fino ad ora, spingendosi oltre il limite pur di assicurare l’assassino alla giustizia.
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