Il Corriere della Sera ha intervistato Elena Sofia Ricci, la protagonista di Che Dio ci aiuti, la fiction di successo del giovedì sera di Raiuno. L’attrice ha confessato di aver pianto la mattina successiva alla messa in onda della prima puntata, dopo aver rilevato che più di sette milioni di italiani l’avevano seguita:
Non ci si aspetta mai un successo così clamoroso. E’ stato tutto incredibile.
La Ricci, inzialmente, aveva deciso di rifiutare la proposta della Lux Vide di prendere parte alla serie anche perché non voleva legarsi nuovamente (dopo I Cesaroni, nella quale fiction l’attrice è tornata recentemente) ad una lunga serialità:
Quando mi hanno chiamata, a giugno, ho pensato: no, ancora una serie, no. Poi ho letto il soggetto e mi sono detta: mi sa che la faccio.
Per poi aggiungere:
Non volevo davvero più fare serie perché mi tengono lontana dal cinema. Non mi andava di essere impegnata a lungo: era il motivo dellamia vacanza dai Cesaroni. Dopo un po’ tendo a sentirmi imprigionata in un personaggio.
L’attrice ha raccontato di aver cambiato idea anche per l’occasione di interpretare una suora. Ruolo, costruito con attenzione:
Il pericolo era fare una macchietta. Volevo che non fosse bigotta. Non è una suora che ti aspetteresti ma quella che avrei voluto incontrare anche io.
La Ricci, la quale dovrebbe essere presente anche nella seconda stagione di Che Dio ci aiuti, conclude cercando di analizzare i motivi dei successi delle fiction “religiose”, Don Matteo in primis:
Vanno bene perché le persone vorrebbero trovare preti e suore così. Oggi si ha più necessità di entrare in contatto con la propria parte spirituale: c’è bisogno di raccoglimento in un’epoca così devastata dal materialismo.
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