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Caruso Rai, dichiarazioni di Martina Stella, Gianluca Terranova, Stefano Reali

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Stamane su Il Corriere della sera sono state pubblicate le dichiarazioni del regista Stefano Reali, del tenore Gianluca Terranova e dell’attrice Martina Stella riguardo a Caruso, la miniserie Rai in due puntate che racconta le tappe significative della vita del tenore napoletano.

Non è un film-opera destinato solo agli appassionati, ma la storia di un grande artista con una vita complicata … Caruso spazzò via la figura del “tenorino” virtuoso che, con voce effeminata, raggiungeva note acutissime, strappando gli applausi dei melomani. Fisicamente era un uomo tozzo, basso, con un timbro lirico forte, deciso. All’inizio della carriera, veniva considerato piuttosto un baritono, ma grazie allo studio, l’ostinazione, la tenacia, Caruso riuscì a spingere le sue potenzialità. La sua presenza maschia in palcoscenico lo rese un fenomeno. Ruppe gli schemi e divenne lo spartiacque tra il bel canto e il verismo, esaltando gli eroi possenti di Mascagni e Puccini. (Stefano Reali)

Anche io ho la statura e la corporatura del classico tenore italiano del sud: sono di origini siculo-calabresi. Tra noi, somiglianze anche di temperamento tipicamente latino: lo sento molto vicino … Caruso è stato il primo cantante pop, un grande intrattenitore, innovativo sotto tutti i punti di vista. Inventando la forma del recital, dove esplorava le romanze più famose delle opere, avvicinò alla lirica un pubblico più vasto. Sdogano persino le canzoni napoletane: prima erano cantate solo dal popolo, lui ebbe il coraggio di portarle al Metropolitan! (Gianluca Terranova)

Il mio personaggio è davvero molto complesso. Una donna che ha sempre amato Caruso in silenzio, non essendo mai corrisposta. Viveva all’ombra della sorella, famoso soprano, e divenne cantante lirica anche lei, pur di stare vicino e di conquistare l’attenzione del suo adorato Enrico. Aveva talento, ma rinuncio anche al successo, perché nutriva una vera e propria venerazione per quell’uomo tanto desiderato e mai posseduto. Una condizione psicologica, la sua, destinata all’infelicità … rasentava l’autolesionismo. Eppure Rina, gli rimase accanto e fedele fino alla morte. (Martina Stella)

Photo Credits | Getty Images

2 Commenti

  1. in dialetto napoletano non si dice ” statt accuort ” ma, ” statt accort “…quando pubblicizzano la fiction Caruso, passa una scena dove un interprete maschile dice la frase oggetto della mia puntualizzazione.
    Succedono spesso cose simili e, mi meraviglio per la superficialità con cui anche la RAI fa certi errori…

  2. Mi viene proprio da ridere a sentir definire Martina Stella un’attrice, anche il grande Caruso si metterebbe le mani nei capelli se potesse……è solo un’oca che sta in piedi,recita da schifo,ma ve ne rendete conto?!?!

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