Dopo le polemiche dei giorni scorsi che hanno visto coinvolti gli abitanti di Scampia e le istituzioni contro il progetto di una nuova fiction sulla camorra, parlano i lavoratori del centro polifunzionale di Piscinola-Scampia, dove dal 1999 al 2010 sono state prodotte La Squadra e La Nuova Squadra.Sul quotidiano Il Mattino leggiamo il loro sfogo:
In questi giorni in cui il nome di Scampia è tornato prepotentemente alla ribalta per le proteste degli abitanti e delle istituzioni contro il progetto di uan nuova fiction incentrata sulla camorra, l’amarezza si è fatta rabbia e sentiamo il bisogno di far sentire di nuovo la nostra voce. Non vogliamo entrare nel merito della polemica. Quello che vorremmo dire è semplicemente che la risposta a tutto questo polverone, eravamo noi, ma nessuno se n’è mai accorto….Noi ci chiediamo e chiediamo: perchè tutta questa attenzione non è stata data a suo tempo anche a noi, che di Scampia raccontavamo e rappresentavamo il buono, il progetto, il futuro? …Oggi, in merito a Scampia si chiede di accantonare i discorsi camorristici e parlare di giustizia sociale, riqualificazione del territorio, lavoro. Eravamo noi la giustizia sociale , visto che da noi hanno trovato lavoro e opportunità anche coloro che per colpa di precedenti penali non gravi non erano riusciti a rifarsi una vita….Eravamo noi il lavoro, per noi stessi e per gli altri, a Scampia. Lo abbiamo detto per primi che Scampia non è solo Gomorra. E invece nessuno ha prestato attenzione alla nostra voce, nessuno ha raccolto il nostro sfogo, nessuno ci ha aiutati a far si che tutto questo non finisse….Chiediamo al sindaco De Magistris, ai nuovi vertici Rai, alla Municipalità e a tutti coloro che stanno riempiendo pagine e pagine di giornali e Tg con le loro proteste e con il bisogno di riqualificare Scampia, di riconoscerci finalmente per quello che siamo stati e potremmo essere ancora e combattere con noi per la riapertura di quel centro polifunzionale, per riporatre a Napoli le professionalità che ha perso, per ridare ai lavoratori napoletani dello spettacolo al loro dignità. Per avviare in questa città nuove produzioni e rimettere in moto quello scambio culturale che ci ha permesso di crescere e regalare tanto, ottenendo in cambio tanto, a questa città e a questo quartiere.