“Kubrick – Una storia porno”, serie trasmessa sul web e prodotta da Magnolia Fiction, è arrivata alla terza e ultima puntata. Questa sera alle ore 21.00 sarà disponibile sul web. Noi di fictionitaliane.com abbiamo intervistato Ludovico Bessegato, regista e showrunner della serie, che chiarisce subito un equivoco: a differenza di quello che molti pensano, “Kubrick una storia porno” non è una web serie.
Come nasce “Kubrick – Una storia porno”?
Kubrick nasce da un’idea interna di Magnolia Fiction, sviluppata e sceneggiata da un gruppo di giovani autori che abbiamo conosciuto tramite un divertente pilota su web: “La deriva del Panda”. Ci piaceva l’idea di trovare una chiave attraverso cui parlare del porno in un modo che fosse divertente, senza diventare mai volgare.
Si è parlato di “Kubrick – Una storia porno” come della prima webserie prodotta da Magnolia Fiction. Un esperimento riuscito?
A differenza di quello che tutti pensano Kubrick non è una webserie. È un pilota televisivo diviso in tre parti e caricato su Youtube. Ci piace pensare che i piloti vengano visti e giudicati direttamente dal pubblico e non solo dai capistruttura delle reti. Come avviene in America. Dal momento che in Italia le televisioni non mettono in onda i piloti, noi abbiamo pensato di sfruttare il web. In ogni caso le web serie sono di fatto un fenomeno in atto che conta decine e decine di esempi in Italia. Generalmente la qualità è piuttosto scarsa ma il fenomeno rimane dal mio punto di vista molto interessante. Le web serie danno la possibilità a chiunque a di mettersi alla prova di fronte al pubblico, evitando filtri editoriali e distributivi.
La serialità troverà sempre più spazio nel web? Come cambia il lavoro di scrittura per una storia pensata per il web?
C’è chi sostiene che le serie sul web debbano trovare un loro specifico e chi invece pensa che il web sia solo uno strumento, che quindi non deve incidere sulle modalità del racconto. Io credo che così come la televisione ospita film pensati per il cinema e fiction sviluppate apposta per la tv, anche il web può fare entrambe le cose. Certo che un prodotto pensato per youtube deve tenere conto delle richieste di brevità, ritmo e capacità di stupire che tutti noi ci aspettiamo da un video condiviso su facebook.
Magnolia Fiction ha creduto molto in “Kubrick – Una storia porno”. Ci saranno altre operazioni del genere nel prossimo futuro?
Magnolia Fiction è sicuramente interessata a sviluppare prodotti anche solo per il web, anche se ad oggi i ricavi resi possibili dal solo web non sono in grado di sostenere una produzione intesa in modo classico. Le cose cambiano velocemente però.
Come è stata accolta dal pubblico, anzi dagli utenti?
Gli utenti hanno accolto Kubrick in modo molto diverso. Guardando i commenti, il rapporto MI PIACE NON MI PIACE e il numero delle visualizzazioni direi che l’impatto è stato molto buono. Poi c’è chi ci critica perché abbiamo profanato il nome del “maestro”, chi perché non facciamo ridere. Diversi ci accusano di avere copiato Boris. Il che mi fa sempre abbastanza sorridere perché innanzitutto trovo difficile sostenerlo. Ci sono film e serie americane a cui Kubrick si avvicina molto ma molto di più (ad esempio Zack and Miri make a porn). In secondo luogo, anche se l’ispirazione fosse più diretta, non ci vedrei nulla di male. A qualcuno in America è mai venuto in mente di criticare Grey’s Anatomy perché ha copiato da ER? Non credo.
Questa sera sarà on line l’ultima puntata di “Kubrick – Una storia porno”. In molti si chiedono perché sia così breve, solo tre puntate?
Kubrick dura solo tre puntate perché, come ho detto, si tratta solo di una pilota, un esperimento. Il nostro produttore Rosario Rinaldo sta lavorando affinché Kubrick possa trovare, sull’onda del successo su web, una rete o degli sponsor che finanzino la produzione della serie. Se ce la dovessimo fare, avremmo dato vita ad un nuovo modello in cui sono gli utenti, attraverso il loro gradimento ad un pilota, a determinare lo sviluppo di un progetto. Sarebbe un bene per tutti. Speriamo!
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