Nella quinta serie di Un caso di coscienza, ci sarà un episodio fortemente ispirato alla vicenda di Stefano Cucchi, il 31enne arrestato per droga nel 2009 e morto sei giorni dopo il ricovero all’Ospedale Pertini con gravi lesioni tipiche di chi ha subito un pestaggio. Sebastiano Somma ha parlato di questo episodio in un’intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.
Queste sono le dichiarazioni dell’attore:
I riferimenti forti ci sono perché c’è la morte di un ragazzo in carcere che sembra sia stato ucciso a bastonate. E un’ispirazione, ma non un parente di primissimo grado perché la situazione è ancora aperta, per cui non si possono dare riferimenti né tirare conclusioni ben precise. La requisitoria finale dell’avvocato che interpreto sarà una denuncia al sistema carcerario, un sistema che mette in cella comuni tossicodipendenti, persone con problemi psichici e delinquenti comuni, senza creare un’alternativa.
L’attore ha aggiunto:
Gli autori si ispirano sempre a fatti reali. E’ una sorta di Report a livello di fiction, dove si raccontano e denunciano fatti di cronaca.
Uno degli sceneggiatori della fiction, Andrea Purgatori, ha dichiarato:
Abbiamo fatto una manipolazione su una storia reale. Abbiamo immaginato una vicenda molto simile, quella di un giovane in carcere che muore per le percosse che riceve e si scoprono coperture, depistaggi e omertà.
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[…] coscienza, troveremo l’avvocato Tasca alle prese con casi sempre più difficili (ce ne sarà uno ispirato alla vicenda di Stefano Cucchi) nei quali la sarà evidenziata la grande umanità che caratterizza questo […]