Alessio Boni attraverso la pagine del quotidiano Il Mattino è tornato a parlare di Odysseus, film tv in sei puntate coprodotto dal canale franco-tedesco Arté, Gmt, Movieheart e Raifiction e in onda su Raiuno nel 2013. In particolare l’attore ha spiegato quanto difficile sia interpretare una figura come Ulisse:
Molto più di altri ruoli perché il mondo di Ulisse non ha nulla in comune con quello di oggi. E’ un uomo che crede negli indovini, invoca e sfida gli dei. Per interpretarlo ho dovuto negare me stesso, ogni giorno per cinque mesi.
Decisiva, in questo caso ancora di più, la preparazione:
Vedo tutto, leggo tutto, perfino disegni e interviste. In particolare mi ha molto preso la versione di Franco Rossi per la Rai del ’68 con Bekim Fehmiu e Irene Papas, vista di getto due volte di seguito. Tutto ciò che vedo lo assimilo, sono cose che ti entrano dentro senza volerlo. Ma quando sono sul set non ripropongo nulla di quanto visto, ma se ti sei compenetrato, è inevitabile che ciò che ha colpito la tua sensibilità emerga. Noi attori siamo artigiani della parola e dei sentimenti. Non dobbiamo credere a noi, altrimenti diventa puro egocentrismo.
Infine Boni ha confessato il ruolo che vorrebbe interpretare:
Quello che non posso più fare per raggiunti limiti d’età: è lo studente assassino Raskol’nikov di Delitto e castigo, un libro che rappresenta una grande lezione di etica. Ma ahimé sono troppo vecchio per interpretare un 24enne.
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