Sarà una neurologa ostinata nel film tv A fari spenti nella notte, in onda stasera alle 21.10 su Raiuno. Parliamo di Anita Caprioli, la quale in un’intervista a La Stampa racconta come sceglie i ruoli:
Cerco ruoli che possano intrigarmi. Situazioni che mi mettano alla prova. Soggetti che possiedono una qualche anomalia. E scelgo mescolando vita privata e professionale. Ogni set è un intrico di relazioni umane che segnano il mio stato d’animo e determinano la mia crescita.
La regia di A fari spenti nella notte è affidata ad Anna Negri, con cui l’attrice aveva già fatto L’altra donna. Nel cast sono presenti anche Francesca Inaudi e Guido Caprino. A scrivere la sceneggiatura, con Alessandra Murri, è stato Umberto Mattone, il figlio di uno dei massimi autori del nostro neorealismo, Ugo Pirro, proprio quel bambino afflitto da dislessia su cui suo padre scrisse un libro dirompente, Mio figlio non sa leggere , diario doloroso e amorosissimo che molto ha contribuito alla conoscenza di questo disturbo. Infatti il tema della fiction è proprio quello della dislessia. Ecco la storia raccontata dalla Caprioli:
Un giovane uomo, Guido Caprino, finisce in ospedale dopo un incidente in moto. Non ricorda più niente. Neanche la faccia di Francesca Inaudi che sostiene di essere sua moglie. Una neurologa però, si appassiona al suo caso fino ad arrivare a scoprire che dietro quella temporanea amnesia c’è una dislessia infantile provocata dal controverso e aspro rapporto con il padre. Non so se questa teoria sia condivisa da tutti gli scienziati, ma certo i rimproveri, le rabbie, gli scatti d’ira dei genitori di fronte a un figlio che sembra non metterci buona volontà non aiutano il bambino a sbloccare la sua emotività ferita.
Mentre la Caprioli annuncia che potrebbe tornare in teatro si dice certa che oggi sia conosciuta soprattutto per la sua partecipazione a Tutti pazzi per amore e al film Immaturi:
Ma molti mi parlano ancora di Santa Maradona . Magari non ricordano la trama ma è rimasta in loro quella tenerezza con cui il film guardava alla fine dell’adolescenza.
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