Antonio Dipollina su La Repubblica di stamane non nasconde il proprio disappunto su Il signore della truffa, la fiction che ha avuto un buon seguito di pubblico su Raiuno anche nella seconda e ultima puntata (4,823 milioni di telespettatori e 17,82% di share). Il giornalista bacchetta prima la scarsa originalità della miniserie:
Una trama di carta velina e piuttosto già vista.
Poi ne ha anche per Gigi Proietti, il protagonista:
Di fronte a un parco attori e ad esigenze di copione al minimo sindacale, Proietti si limita, come un calciatore vecchia gloria, a giocare da fermo e dare qualche colpo di tacco.
La riflessione finale dovrebbe far riflettere:
Il punto è che la fiction è adatta all’attuale Raiuno (il personaggio è una sorta di Don Matteo laico) dove ormai funzionano solo progetti così, e non è mica rassicurante sul futuro.
Condividete la critica?