Sembra che Claudia Mori sia stanca di aspettare. In una lettera aperta, la produttrice di fiction ha esternato il suo disappunto per quello che accade in Rai e soprattutto per il processo infinito di produzione della mini fiction Una Vita In Gioco dedicata all’ostico tema del gioco d’azzardo.
La direttrice di Rai Fiction Tinny Andreatta pare non sia per niente entusiasta del progetto che la Ciao Ragazzi!, la casa di produzione di Claudia Mori, propone dall’ormai lontano luglio del 2010.
Nel 2010 la Ciao Ragazzi! ha ricevuto il Premio Speciale Roma Fiction Fest, ma nonostante questo, la Mori ha rivelato in una lettera al Corriere della Sera di non poter più tacere su quella che lei stessa ha definito come un’esperienza umiliante e discriminante.
La mia società, nei suoi nove anni di vita, ha prodotto soltanto 4 fiction ovvero 4 miniserie, una ogni due anni. Altri produttori (…) ne producono quasi altrettante, ma all’anno.
Sono sette anni che puntualmente la Mori torna in Rai rilanciando l’idea della serie sul gioco d’azzardo, arrivando ad accusare la Rai di ostracismo.
Intanto, nel 2010 la ludopatia in Italia contava 61,4 miliardi di Euro di giocatori che, ad oggi, sono arrivati a 95 miliardi di Euro: nonostante l’attualità del problema, anche Marco Risi era stato chiamato a lavorare alla direzione della fiction (intanto diventata di quattro puntate) e sono state messe le mani sulla sceneggiatura più volte per rendere il prodotto all’altezza delle richieste dalla direzione di Rai Fiction e dalle aspettative, ma pare proprio che non ci sia niente da fare. Vedremo come andrà a finire.
