Terence Hill si appresta a tornare in televisione nei panni di Don Matteo, il prete che dà il nome ad una delle serie tv più amate d’Italia. L’attore a Tv Sorrisi e Canzoni non è in grado di spiegare perché il pubblico ha premiato la fiction per sette stagioni (“Se lo conoscessimo faremmo solo prodotti ben riusciti”), ma non si esime dal descrivere come si è evoluto il personaggio:
E’ sempre lui ma nel tempo, una volta stabilito che era un prete credibile al 100% mi ha dato la possibilità di prendermi qualche libertà, di mettere nel personaggio qualcosa del mio passato artistico. Un esempio? Qualche giorno fa, mentre giravamo una scena, il regista mi ha detto: “Ecco qui ci starebbe bene un po’ del tuo trinità”.
Terence Hill racconta di lavorare molto sul personaggio per farlo sembrare più vicino alla gente e meno uno dalla sentenza facile tanto che:
In tutti i 168 episodi Don Matteo non ha mai utilizzato la parola “peccato”. Quando c’era, l’ho sostituita con errore o sbaglio”. Il peccato è una cosa con cui tutti noi cattolici dobbiamo fare i conti, ma è una parola che rischia di mettere ansia mentre il compito di Don Matteo è portare serenità. Che poi è uno dei pregi che ci viene riconosciuto dal pubblico.
La nona stagione di Don Matteo potrebbe esserci, o per lo meno non c’è nessuna preclusione da parte del cast a prenderne parte. In tal caso l’attore ha in mente qualche novità per il suo personaggio:
Mi piacerebbe che Don Matteo affrontasse discorsi profondi con i bambini, che hanno pensieri molto più entusiasmanti di quelli che possiamo immaginare. Non hanno in mente solo i giochi o la playstation. Nella fiction, come nella vita, bisognerebbe ascoltarli un po’ di più anche perché loro vedono Don Matteo ed è giusto offrirgli spunti di riflessione.
